martedì 26 ottobre 2010

E il Tubone si regala 800 allacciamenti. A spese dei cervignanesi.

Il Consorzio Depurazione Laguna (volgarmente detto Tubone) ha recentemente inviato ad 800 cervignanesi una notifica. Vediamo assieme qual è il contenuto della missiva. Dice il Tubone (riassumiamo citando fedelmente):
“ … Dato atto che nella pubblica via prospiciente l’immobile (di sua proprietà, ndr) è stata realizzata la condotta di acque nere (…) collegata all’impianto di depurazione centralizzato di San Giorgio di Nogaro; sono stati realizzati i relativi pozzetti di allacciamento alla rete fognaria fino al limite di proprietà; (…) ai sensi dell’art. 5, c. 6 del Regolamento di Fognatura, si rappresenta che entro 3 mesi (…) dovrà essere presentata domanda di allacciamento (…) e il completamento delle opere di allacciamento dovrà avvenire entro 2 anni dal rilascio del parere (del Consorzio Depurazione Laguna).” In caso di inottemperanza, interverrà il Comune con specifiche ordinanze.
Ecco, fino qua, il Tubone.

Ma il sindaco, preoccupato per il tono “imperativo” della missiva inviata dal Tubone, si premura di allegare una lettera-comunicazione che vuole tranquillizzare (o almeno tenta di farlo) gli 800 cervignanesi che dovranno metter mano al portafoglio. Sentiamo cosa dice: “Cari cittadini scrivo la presente lettera per accompagnare e spiegare la notifica...”. Caro Paviotti, la notifica è chiarissima e ne abbiamo capito immediatamente il contenuto: entro 3 mesi devi fare richiesta di allacciamento e entro 2 anni devi terminare i lavori. Altrimenti il Comune interverrà con propria ordinanza. La lettera del sindaco, serpeggiante, ripercorre alcune tappe della annosa vicenda, cita articoli di Legge, sentenze della Cassazione. Poi, nella seconda metà della lettera, anticipa tre possibili domande: “Entro quando si deve fare?” Come non l’avessimo ancora capito ci spiega dei 3 mesi per la domanda e dei 2 anni per la conclusione dei lavori… altrimenti deve intervenire il Comune con apposita ordinanza. Abbiamo capito. Paviotti, abbiamo capito.

Ma la domanda forse più interessante è la terza (sembra proprio Paviotti che interroghi se stesso): “Perché si deve fare adesso?” E si avventura in personali interpretazioni citando normative che oggi avrebbero reso “ineludibile l’obbligo degli allacciamenti”. Prosegue dicendo (attenzione, perché questo è un passaggio importantissimo): “…Ricorderete che a questo proposito, nel passato io stesso mi ero espresso sostenendo l’opportunità di non obbligare ad una immediata effettuazione (…) per evitare un costo anche rilevante per le famiglie.”

Riflettete bene su queste ultime parole “…per evitare un costo rilevante per le famiglie…”.

1) Se il costo era rilevante allora, lo sarà tanto più oggi. O ritiene, il signor sindaco, che i costi siano in qualche modo diminuiti nel tempo? O forse reputa, il primo cittadino, che il momento migliore per chiedere questo ulteriore pesante sacrificio, sia proprio oggi, con moltissime famiglie già prostrate per gli effetti di una crisi economica senza precedenti?
2) Ma ancora: perché il Tubone non ha notificato l’obbligo di allaccio negli anni scorsi quando l’art. 6 che prevedeva una spesa a carico del cittadino di soli 258 € era in vigore? A titolo di esempio, ricordiamo che se il tuo allacciamento costava 1.000 €, a tuo carico ne rimanevano solo 258. Gli altri 742 li pagava il Tubone. Costava 2.000 €? Tu pagavi sempre e solo 258, gli altri, li metteva il Tubone.
Ed ora, cari lettori, Vi salutiamo con una domanda (e relativa risposta).

Sapete quando è stata cancellata la previsione normativa contenuta nell’art. 6 (quella dei 258 €)? Il 2 ottobre 2009, poco più di un anno fa. Ma solo oggi il Tubone spedisce le lettere con l’obbligo di allaccio.

E Paviotti, innocentemente, si chiede: “Perché si deve fare adesso?”.

Bravo, ce lo chiediamo anche noi.

L'Altrametà

6 commenti:

  1. Noooooooo........ è tutto casuale .............
    non volevamo .............. non pensate male ........... ;-)

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  2. A domanda semplice risposta semplice...è tutto fatto apposta. Comunque quando abitavo a S.Giorgio nella zona PEEP oltre al tubone pagavo anche il servizio idrico al comune perchè là eravamo serviti da una specie di acquedotto zonale...(quindi doppia tassazione!) per cui ricevere solo la bolletta dal tubone per me qui è già positivo.Penso infatti di non rientrare nella casistica di cui al Vs.articolo.Comunque è una vera vergogna. Ciao.

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  3. Non è forse vero che a tutt'oggi 27.10.10 il tubone scarica dietro la piazza Marconi nel fiume Ausa perchè non è allacciato al depuratore di S.Giorgio? E che i fanghi non si possono asportare perchè pieni di mercurio e altre sostanze dannose? (ANALISI EFFETTUATE DURANTE L'ULTIMO DRAGAGGIO) Devo forse pagare x 1 cosa di cui non usufruisco? No! Basta riempire il .... a politici senza scrupoli che si riempiono le tasche ai danni dei cittadini!!!

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  4. spero solo che i cittadini che hanno ricevuto l'avviso non cadono nel tranello,che si facciano furbi,e che non si facciano abbindolare da questi(o) sindaco poco onesto mentalmente.

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  5. La mia domanda è:
    Se, da come si evince dall'articolo, l'articolo 6 del regolamento del consorzio idrico integrato, che prevedeva una contribuzione fissa di €258 da parte dell'utente, è stato cancellato in data 2 ottobre 2009, il sindaco non era tenuto ad comunicare FORMALMENTE alla cittadinanza la prossima cancellazione di detto punto onde scegliere consapevolmente il da farsi?
    Poichè sembra ciò non sia accaduto, non ci sono dei presupposti legali per "colpevole omissione di comunicazioni sociali"?
    Prima si sarebbe pagato meno, adesso invece no e, se si va sul loro sito web (http://www.depurazione-laguna.com/depurazione/azienda/Struttura_Aziendale/assemblea_dei_soci.html) scopriremo che il Comune di Cervignano possiede il 32.87% delle quote del consorzio. Un caso? Sarà, ma non ci credo.
    In più, nel caso il Comune di Cervignano non fosse effettivamente allacciato al "tubone" (vedi l'intervento du cui sopra che indica lo scarico nell'Ausa dietro piazza Marconi ed io ne ho visto uno anche in via Dogana Vecchia nel medesimo fiume) dovrebbero comunque valere le seguenti sentenze:
    1) Sentenza Corte Costituzionale 335/08: non si può esigere il pagamento di un servizio di natura privatistica se non c'è relativa controprestazione;
    2) deliberazione Corte dei Conti FVG/55/2009/par del 7 maggio 25009, "la quota del servizio di depurazione è dovuta solo se è stata resa da parte del gestore la relativa controprestazione ...
    3) legge 13/09 che obbliga il gestore del servizio a dare informazioni certe ed inequivocabili sul reale stato di attuazione del servizio di depurazione ...

    Credo che a questo punto sia necessario da parte del sindaco qualche cosa in più di una semplice letterina.

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  6. Non è urgente la fine lavori ed il relativo pagamento, basta che si faccia a mandato scaduto dell'attuale sindaco....!!!

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