lunedì 31 gennaio 2011

Pinocchio incontra gli sciacalli (un episodio del libro di Collodi che non conoscevate)

Sciacalli…

Questa è bella. Chiedi di poter fare il tuo lavoro, te lo impediscono e ti becchi pure dello sciacallo. Infatti, domenica 30 gennaio sui 3 quotidiani locali a reti unificate, il Paviotti ha attribuito all’opposizione comportamenti da “sciacallaggio politico”. Urca la peppa, mica poco. L’argomento, manco a dirlo, è la chiusura della Scuola Media G. Randaccio di Via Udine, sulla quale, al contrario, abbiamo osservato responsabilmente un silenzio prolungato di una ventina di giorni. E, guarda tu, proprio per non correre il rischio di strumentalizzare la vicenda.

Caro sindaco, giusto per cominciare e senza volerle insegnarle nulla, permetta una nota di etologia: gli sciacalli, da che mondo è mondo, si avventano immediatamente sulla preda, non dopo 3 settimane…

Sciacalli…

Ma cosa è accaduto? Perchè il Paviotti ti accomuna al temutissimo canide (Canis aureus) molto diffuso in Africa? Uno si aspetterebbe che tu abbia trafugato una bara dal camposanto di Arona, oppure che ti abbiano sorpreso all’interno di un’abitazione di New Orleans durante i giorni dello straripamento del Mississipi…

E invece no, hai solo chiesto di poter effettuare un sopralluogo all’interno della Scuola Media G. Randaccio… luogo pubblico, di proprietà dell’amministrazione comunale.

Ma cerchiamo, per quanto possibile, di mettere un po’ d’ordine nella vicenda e di svelarvi alcune delle bugie del nostro novello Pinocchio.


Il comunicato…

Sabato 8 gennaio 2011, apprendiamo dalla stampa che parte del soffitto dell’aula che ospita la classe 1^ F è crollato. Il sindaco dirama una nota dove si dice, molto stringatamente che “… durante la notte tra il 29 e il 30 dicembre si è staccata dal soffitto una parte di laterizio e intonaco...”.

  • Bene: da informazioni che abbiamo assunto direttamente sul luogo, il crollo si sarebbe verificato un giorno prima, il 28 (questo cambia poco, ma la dice lunga sull’approssimazione con la quale si è gestita l’intera vicenda sin dal suo verificarsi).
  • C’è un particolare, molto importante, che non è stato ancora chiarito: riguarda l’entità del crollo e la quantità di “laterizio ed intonaco” che sarebbe caduta sul pavimento. Nel comunicato ufficiale del sindaco, la quantità risulta indefinita. Si parla genericamente di “…parte di intonaco e laterizio”.
  • Le cause. Sempre dal laconico comunicato si apprende che “…la rottura è dovuta ad una serie di cause tra le quali lo shock termico…” Di grazia, ci potrebbe dire quali sono le altre concause? O chiediamo troppo?
  • Nella risposta che accompagna il primo “niet” al sopralluogo, Paviotti dice testualmente che i tecnici incaricati: “…hanno approfondito la questione dopo vari sopralluoghi ed emetteranno una dettagliata relazione che vi sarà senz’altro fornita.” Le possiamo garantire che ad un mese dall’accaduto ed a lavori praticamente conclusi, la relazione, senz’altro, NON ci è stata fornita.

Undici giorni di black out… (o di mancata trasparenza).

In ogni caso, dal giorno dell’evento al momento in cui la notizia diventa pubblica passano 11 (undici) lunghi giorni, che per un amministratore pubblico degno di tale nome, rappresentano un’era geologica. Solo a titolo di cronaca, ci preme ricordare che tra il 29 dicembre e il 7 gennaio, si è tenuto un Consiglio comunale e né il sindaco, né qualsivoglia assessore, hanno proferito verbo.

Nel frattempo, invece ed in tutta segretezza (come si trattasse di un fatto privato), il sindaco convocava i propri tecnici (tra i quali anche chi aveva progettato la controsoffittatura ancorata al laterizio crollato…) e prende la soluzione che tutti conosciamo: una rete per evitare altre cadute di “laterizio ed intonaco” e sposta la scolaresca interessata presso l’Interporto. Il trasloco di alcune classi presso l’Interporto rappresenta una buona soluzione (lo riconosciamo): ma non ci deve far dimenticare tutto il resto…

Ad esempio…


Laterizio ed intonaco: sì, ma quanto?

Si può sapere quanta roba è caduta?

La quantità di versioni fornite dal sindaco e dal suo entourage nei giorni successivi al fatto, ha dello straordinario. Ad ogni piè sospinto, la superficie interessata dal crollo cresce di giorno in giorno… verificate voi stessi.


Le bugie di Pinocchio.

  • Prima versione (della serie “Vi basti sapere che…”): pare sia caduta una non meglio precisata “parte di laterizio e intonaco” (come da comunicato già ricordato più sopra);
  • Seconda versione (della serie “Non creiamo allarmismi)”: ambienti vicini al primo cittadino parlavano di 2 pezzi di laterizio ed intonaco grandi quanto un quaderno (di quelli piccoli, s’intende);
  • Terza versione (della serie: “Ok, ok, non era proprio così…”): durante l’incontro di lunedì 10 gennaio con i genitori, il sindaco ha riferito di una superficie “grande quanto una cattedra”;
  • Quarta versione (della serie “D’accordo, aumento ancora un pochino, ma poi basta…”): all’incalzare delle domande, senza imbarazzo alcuno, si smentisce, corregge in aumento e sempre nel corso dello stesso incontro, il sindaco rettifica la dichiarazione precedente (di pochi minuti prima), dicendo che la parte di soffitto caduta era circa di “2 metri per 1”;
  • Quinta versione (della serie “Non avevamo la cordella metrica…”). Ma sentite cosa dice nientepopodimenoche il responsabile dei Lavori Pubblici in data 28 gennaio (e lo mette pure per iscritto): Pur non avendo effettuato misure specifiche circa la porzione di soffitto interessata, da quanto ho visto ritengo che la superficie possa essersi aggirata attorno ai 4,00 – 4,50 mq.”; capito? Questi “esperti” hanno compiuto una verifica talmente accurata che hanno misurato, come si suol dire, “a occhio”. In ogni caso, smentendo per l’ennesima volta il primo cittadino, la superficie aumenta ulteriormente.
  • Sesta versione: quella vera, che, avanti di questo passo, non saprete mai…

Le richieste di sopralluogo: Niet, niet.

Bene. Ora passiamo alle famose richieste di sopralluogo che hanno fatto infuriare il sindaco sino a spingerlo a tacciare l’azione dell’opposizione come “sciacallaggio politico”.

Pensate, eran 3 settimane che ce l’aveva lì, sulla punta della lingua e non vedeva l’ora di sputare fuori: “Sciacalli!” (Chissà che liberazione, finalmente, non ne poteva più...)


Ma veniamo ai fatti

Anche nella ricostruzione dei fatti, il nostro Pinocchio gioca con le date e le inverte a proprio piacimento. E le date, in vicende serie come questa, hanno la loro importanza. Ma si sa, quando uno deve mettere a posto troppi cocci, perde pure la cognizione del tempo.

Riavvolgiamo il nastro.

  • Sabato 8 gennaio - Dopo aver appreso la notizia dalla stampa, il capogruppo di opposizione, Alberto Rigotto, formula al sindaco la richiesta per poter effettuare un sopralluogo. Dopo pochi minuti, dal Cremlino di Piazza Indipendenza giunge secco (via mail) il primo “niet”. Il sindaco sostiene che “i consiglieri comunali hanno compiti politici e non tecnici”. Per nulla intimoriti e nonostante il divieto, 3 consiglieri comunali (Rigotto, Balducci e Dal Bello), lo stesso giorno, si recano presso la Scuola, ma, in effetti non vedono nulla di quanto accaduto nella famigerata 1^ F. Qualcuno sostiene che la controsoffittatura è stata prontamente e furbescamente ripristinata, il materiale inerte derivante dal crollo si era misteriosamente volatilizzato, il pavimento era tirato a lucido. In perfetto stile sovietico: non c'è nulla da vedere, perchè nulla è accaduto. Qui, per la cronaca, eravamo ancora alla “Versione n° 2” quando il crollo era assimilabile ad una superficie pari ad un quaderno (a fogli piccoli) e qui il nostro Pinocchio ci racconta l’ennesima bugia, quando sostiene che il Preside avrebbe accompagnato alcuni consiglieri comunali al piano superiore per una breve “visita guidata” (il che, accade esattamente una settimana dopo).

  • Sabato successivo, 15 gennaio - Due consiglieri comunali (Rigotto e Balducci) chiedono un colloquio con il Dirigente scolastico. Dopo aver espresso il loro disappunto per l’assoluta mancanza di trasparenza e la loro preoccupazione per l’accaduto, chiedono di poter vedere le aule del primo piano. Senza alcun problema, cortesemente, il Dirigente accompagna i 2 consiglieri al piano di sopra. Pensiamo: “Vedi che alla fine la morsa si è allentata ed il sopralluogo è possibile?”. L’attenzione si concentra sul soffitto dell’aula 1^ F. La superficie era ben più vasta dei 2,5 metri quadri corrispondenti all’ultima versione della lunga serie che rende poco credibile, ora, qualsiasi cosa. Ovviamente, impossibile misurare e tanto meno fotografare… neanche ci fossimo trovati al Pentagono o, più verosimilmente, nella sede del KGB.
  • Il sabato successivo, 22 gennaio, altra visita in qualità di consiglieri comunali per verificare lo stato dei lavori, lungi dal voler pubblicare alcunché sulla stampa (o sul nostro Blog). Appena messo piede all’interno della scuola ci viene intimato un perentorio “Alt!”. Divieto assoluto di visionare il primo piano. Ordine del sindaco che, a quanto pare, ha inflitto al Dirigente scolastico (reo di aver accompagnato i 2 consiglieri al piano superiore) una vigorosa reprimenda. Ritorniamo sui nostri passi, lontani dal voler tentare qualsiasi forzatura contraria al divieto intimatoci dal gentilissimo personale ausiliario della Randaccio. Salutiamo.
  • Lunedì 24 gennaio. Preso atto del secondo divieto, i consiglieri Rigotto, Balducci e Dal Bello, formulano al sindaco una nuova richiesta di sopralluogo. Ma, dopo poche ore, giunge inflessibile il nuovo categorico “niet”.
  • Anche il Segretario comunale, chiamato in causa, appoggia la tesi del sindaco con un ragionamento che si conclude così: “Ritengo che la questione del diniego in oggetto non attenga ad aspetti tecnici o di legittimità, ma ad aspetti di carattere politico in quanto, se è vero che non ci siano norme esplicite sul diritto di accesso a locali da parte dei consiglieri comunali, il soddisfacimento di richieste del genere potrebbero rientrare nella discrezionalità del Sindaco che valuterà di volta in volta aspetti di opportunità, sicurezza, urgenza, ecc..”

Ci stropicciamo gli occhi e tentiamo di sturarci le orecchie, quando in realtà abbiamo inteso molto bene: “…potrebbero rientrare nella discrezionalità del sindaco che valuterà di volta in volta…”

Controlliamo: la mail non arriva da Cuba. Impedire l’accesso ad un luogo pubblico come una scuola non può rientrare nella discrezionalità del sindaco che adduce, come unica argomentazione (semiseria), motivi di sicurezza.

Ma qualcuno di voi ha per caso visto com’è sbarrato l’accesso al primo piano? Una scrivania messa di traverso sui gradini che portano al piano superiore ed un nastro bianco e rosso che, più che un cantiere con lavori in corso, ricorda un pacco regalo aperto frettolosamente. Chiunque, volendo, potrebbe accedervi senza alcuna difficoltà. Nessun cartello di cantiere, nessuna indicazione di pericolo. Nulla di nulla.

Probabilmente vivremo fuori dal mondo o in una dimensione che non incrocia quella del nostro sindaco, ma dinanzi alla seconda richiesta di sopralluogo negata con prepotente discrezionalità dal sindaco e dinanzi ad un ennesimo ingiustificato rifiuto, non abbiamo potuto tacere. E ci siamo affidati alla stampa. Tutto qui, trasparentemente. E concludiamo.

L’etologia insegna, ancora una volta…

Prima di lasciarci, un’ultima precisazione per chiarire quando il sindaco attribuisce scarso interesse dell’opposizione verso i ragazzi della Scuola Media Randaccio: caro Piero, ancora una volta l’etologia ci insegna qualcosa di buono. Devi sapere che gli sciacalli, per quanto biasimati, denigrati, indesiderati e detestati, hanno cura dei propri cuccioli.

Chi racconta le bugie, al contrario, ha l’unico obiettivo di mantenere stretta e per più tempo possibile, la propria poltrona.

L'Altrametà


PS: Lo sciacallo dorato, penetrato nel territorio italiano solo a partire dai primi anni Ottanta, è già in pericolo perchè per molti cacciatori locali rappresenta un potenziale competitore. Proteggiamo la specie, che forse è utile per favorire una maggiore trasparenza di chi si muove nel sottobosco urbano della politica.

6 commenti:

  1. Che maleducato che è Pinocchio...

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  2. Forse è il caso che intervenga la magistratura al fine di verificare sia l'entità del rischio che dei lavori eseguiti.
    Vero è che la responsabilità diretta è demandata all'ufficio tecnico ma c'è da considerare anche una responsabilità morale e politica dell'opposizione che NON ha il compito di opporsi, come direbbe la parola, bensì di controllare l'operato degli uffici, della Giunta e del Sindaco ed in un caso così delicato che attiene alla salvaguardia della incolumità dei nostri ragazzi è ancorpiù giustificato.

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  3. sembra di essre a BRESCELLO

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  4. l'immobile è di proprietà dell'amministrazione comunale?? eh no!!! l'immobile è anche mio, pagato con le tasse che concorrono anche a formare lo stipendio dell'esimio signor (singore?? almeno salutasse i suoi concittadini). mio al pari delle vetuste caserme... bello spettacolo, davvero! eh ma abbiamo la casa della musica noi!!! uau.

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  5. Qui non si tratta di "sciacalli", riferito ai consiglieri che tentano di verificare il danno alla struttura pubblica e rendersi conto della situazione scolastica comunale. Un epiteto di animale alato è da indirizzare a Pinocchio, ovvero di chiamarsi "struzzo", il quale proverbialmente nasconde la testa per non vedere il pericolo. Tale crollo nelle classi non stupisce chi scrive, infatti nei mesi scorsi (fine novembre inizi dicembre) il tempo era piovoso e nessuno si è accorto delle infiltrazioni d'acqua, provenienti dalle grondaie trovando sfogo nel muro perimetrale adiacente all'ingresso principale? Non vengano a dire gli addetti all'Ufficio addetto che nessuno li aveva notiziati, non ci credo. Perché chi di dovere non sente le campane d'allarme di chi vive quotidianamente nelle strutture scolastiche? Pinocchio caro.... smettiamola di prendere in giro il concittadino con false promesse o illuderlo con proclami di lavori che andranno a beneficio della comunità. A beneficio di chi la prossima costruzione del crematorio? A beneficio di chi l'illuminazione di vie completamente disabitate nella zona adiacente alla SS14?.... Pinocchio pensa alla cittadinanza e non pensare alla tua figura... quella, se hai fatto il giusto, ti verrà sempre riconosciuta.... Pensaci.

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  6. ne ho fatto di est nella mia vita....ma niente e paragonabile a questo...
    mi vergogno di questo mio comune....
    terreni che diventano da agricoli a edificabili alla velocita' della luce(un imprenditore vinicolo che giorno dopo giorno bussava alle porte del comune...)
    i parchi pubblici dati in "affitto" le feste private in piazza...(con solo il sindaco che balla) ,sempre gli stessi gruppi musicali alle feste...(chissa' perche'?)le carognate dei vigili...(che bei tempi quando c'era la vecchia guardia)i vari insabbiamenti e le comunelle con geometri o impresari edili ....E LE CASERME????CHE SCHIFO NEANCHE IN RUSSIA 20 ANNI FA' ...!!!
    VERGOGNATEVI...C'E' STATA UNA BONIFICA MOLTI ANNI FA' MA RIGUARDAVA LE TERRE....PECCATO NON SIANO STATI "BONIFICATI" ANCHE QUESTI 4 LA...I!!!

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