Ora riassumendo… Nel caso della Pepsi si voleva realizzare gratuitamente un piccolo parco giochi con l'esposizione del marchio a fini pubblicitari (del tipo, ti regalo qualcosa, fammi mettere il marchio). Nel secondo caso (vedi qui sopra estratto sentenza TAR Trieste) questi installavano e gestivano per nove anni dalla fornitura con diritto in esclusiva gli spazi pubblicitari di transenne parapedonali, orologi stradali, pensiline di fermata autobus, cestini portarifiuti, etc. (quindi con redditività prospettica negli anni a venire non indifferente ed evidente fine di lucro).
Anche perchè, parlando direttamente con figure di vertice degli Uffici comunali preposti, ci veniva riferito che il caso del 2006 non era proprio la stessa cosa e che, comunque, sarebbe bastato bandire una gara. Tesi confermata anche dal sindaco nella sua risposta a Maila : “…obbliga pertanto il comune a bandire delle gare anche nei casi in cui la realizzazione non preveda oneri per l’amministrazione…” Bene, bandiva ‘sta gara e tutto sarebbe andato a posto. Non lo diciamo noi, lo afferma lui stesso. A quel punto se la Coca avesse voluto presentare una propria offerta, avrebbe potuto farlo tranquillamente…
Conclusione. Se non fosse stata Pepsi, sarebbe stata Coca. Sempre frizzanti entrambe. E noi avremmo un parco migliore. "A gratis".
L’Altrametà
PS: Ah sì, il parere dell’avvocato: “…anche secondo me esiste una differenza tra un appalto dato per nove anni ed una sponsorizzazione una tantum...”
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