mercoledì 4 gennaio 2012

Natale a Cervignano fra luci (poche), ombre (molte) ed esperimenti (falliti)

I primi segnali già ci dicevano che sarebbe stato un Natale austero. E non solo per la crisi che coinvolge le famiglie italiane, ma anche per la povertà dell’offerta e la mancanza di nuove iniziative a Cervignano.
E non c’è dubbio: per la nostra amministrazione comunale, il periodo natalizio sembra essere il momento più fertile dell’anno per le sperimentazioni in campo commerciale.
La crisi...
C’è la crisi, pesantissima, e non è certo imputabile a questa maggioranza. Ci mancherebbe. Ma le estemporanee, volubili, tentennanti e per certi versi sorprendenti scelte della Giunta comunale, lasciano quantomeno perplessi e sembrano andare esattamente nella direzione opposta all’esigenza di sostenere e rilanciare le attività commerciali cittadine.
Per favorire il commercio e dare vita ad una serie di azioni che si intrecciano con la riqualificazione del tessuto urbano non è assolutamente possibile lavorare esclusivamente per tentativi come si è fatto in questi ultimi anni.
Quello che è accaduto nell’appena trascorso periodo natalizio a Cervignano non rappresenta che l’ultimo dei maldestri esperimenti per vivacizzare il centro cittadino.
Infatti, basta andare indietro di soli tre anni per verificare quanto la strategia dell’assessorato al commercio sia stata incerta e vacillante. Ricordiamo brevemente.
Tutto cambia affinchè nulla cambi...
2009: viene chiusa al traffico tutta Via Roma, resa pedonale, con le casette in legno lungo tutta la via. Dobbiamo immaginare che quest’esperimento sia da considerarsi fallito. Non si spiegherebbe, altrimenti, il cambiamento di rotta dell’anno successivo.
2010: viene chiusa via Mazzini (mentre via Roma rimane aperta al traffico). Ma anche in questo caso, addirittura durante il periodo natalizio, le casette vengono spostate da via Mazzini all’anello esterno in porfido di Piazza Indipendenza. Tutto ok? No, si cambia ancora.
2011: ulteriore ravvedimento e si ritorna su via Roma, ma solo per i fine settimana. Quest’anno, si sono inventati le casette sulle ruote (che davano un senso di desolante precarietà e di incertezza). Le casette natalizie mobili (primo ed unico esempio al mondo), vengono spostate (pare a caso) ora qui ora là. E, visto che Cervignano abbonda di parcheggi (soprattutto nel periodo natalizio…) qualcuno ha pensato bene di posizionarle in Piazza Unità ed in via XI febbraio, arterie cittadine notoriamente situate in periferia e lontane dai negozi.
Ma l’improvvisazione è tale che la vigilia di Natale accade l’ultimo imprevisto risibile (per non dire colpo di scena): le casette presenti al mattino in Via Roma, vengono spostate, inspiegabilmente, in Piazza Unità (occupando 3 parcheggi nel pomeriggio del 24 dicembre – vedi foto-) ed in via XI Febbraio… Via Roma viene riaperta, inaspettatamente, al traffico. Con quale logica? Con quale programmazione? A quali risultati porterà mai una politica di siffatta imperizia e provvisorietà?
Ora, se l’obiettivo è quello di rafforzare la relazione tra città e commercio, far sì che le attività commerciali presenti possano aspirare anche a diventare luogo di incontro, comunicazione e rapporti sociali fra i cittadini mantenendo elevata ed efficiente la presenza commerciale nel tessuto urbano cervignanese è indispensabile offrire soluzioni che abbiano la capacità di fidelizzare la clientela consolidando nel tempo le iniziative (e non va in questa direzione proprio l’esperienza natalizia degli ultimi 3 anni).
Se lo scopo è quello di potenziare la competitività del tessuto economico, con il rilancio e la rivitalizzazione delle attività economiche esistenti e la promozione di nuove, contribuendo così a migliorare la qualità urbana e l’immagine di Cervignano, ci stiamo muovendo nella direzione sbagliata. Con continui e ripetuti errori.
Sono solo episodi futili e marginali, dirà qualcuno. Non ci sarebbe nemmeno motivo per sprecare fiato... Secondo noi, al contrario, sono sintomatici di una totale assenza di strategia a lungo termine.
Queste iniziative avventate ed estemporanee possono vanificare e pregiudicare pesantemente il futuro commerciale di Cervignano anche e soprattutto negli aspetti che coinvolgono l’accessibilità e la sosta (vedi casette che occupano parcheggi) e quindi la fidelizzazione della clientela.
Infine, e per il momento chiudiamo, bisogna pensare ad una Cervignano che abbia un assetto urbanistico che ponga attenzione al settore commerciale come sistema e non come insieme disarticolato di punti di vendita a tutto vantaggio della grande distribuzione.
L’Altrametà

1 commento:

  1. Non so se fosse il 2009, comunque l'anno in cui è stata chiusa Via Roma e c'era il tendone della Carnia pare sia stato un successo.
    A mio avviso è questo il tipo di iniziative che una cittadina come Cervignano ha bisogno.
    Obiettivamente Via Roma non è fondamentale per il traffico (la circolazione può essere assorbita dalla piazza e dalle vie parallele a Via Roma) e il buon cibo si sa che è un ottimo aggregante!

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