lunedì 28 giugno 2010

Ma allora: cade o non cade? Come si cambia idea per 600 mila Euro...

Eccole lì. Abbandonate. Abbandonate, ma dignitose e severe nello scarno rigore architettonico che le rende ancora più eleganti. Le vecchie scuole di Via Roma. Ancora lì, con la loro nobile decadenza, quasi a voler sfidare gli oltre vent'anni di indifferente incuria di questa maggiornaza che, in cuor suo, avrebbe voluto abbatterle almeno cento volte... Partiamo da lontano. Il 28 settembre 2007 la minoranza propone al Sindaco di eseguire una perizia sull’immobile delle ex scuole di Via Roma, per verificare la salute statica dell’edificio. Risposta ufficiale della maggioranza per bocca dell’Assessore Savino, come da verbale di deliberazione: la perizia non serve per “…l’assenza di pericoli di crollo della struttura nella sua interezza” …salvo parti del tetto “…che comunque non inciderebbero sull’equilibrio statico … del fabbricato.” (Ricordate queste parole…"equilibrio statico"...).
Nel gennaio del 2008 (Illy in sella) partono dal Comune 3 richieste di contributo senza alcuna priorità segnalata (come, invece, sostenuto da Paviotti), per Piazza San Girolamo/Vie Marcuzzi/Gervasutti (23.01.08 prot. 2977), per via Roma (23.01.08 prot. 2982) e Via San Francesco per l'ex Ufficio del lavoro (28.01.08 prot. 3667). A gennaio 2008, per via Roma si prevedeva una spesa pari ad € 2.500.000,00. (Ricordate questo importo…).

La Regione (Illy in sella) in data 12.02.08 delibera l’assegnazione del famoso contributo di 600mila € su Via San Francesco. Cordialmente, Gianfranco Moretton. Tanto per essere precisi.

Tre mesi dopo la delibera, nessuno pareva ancora aver cambiato idea sulla destinazione dei fondi. I 600mila €, andavano bene per l'ex ufficio del lavoro di Via San Francesco. Infatti, il 12.05.08 prot 7514 (Illy in sella) la Regione chiede a Paviotti di aderire formalmente al contributo deliberato per Via San Francesco. Ed è solo il 22.05.08 (Illy in sella, ma ancora per poco), che per la prima volta Paviotti chiede di dirottare i fondi già deliberati, da Via San Francesco a Via Roma.

Inaspettatamente (e per fortuna), Illy cade. Il 10.06.2008, Paviotti conferma l’adesione al programma legato a Via San Francesco, chiedendo contestualmente il dirottamento delle somme su via Roma alla nuova (ahimè) amministrazione Tondo. Che evidentemente vuole capire come mai 'sti soldi li vogliono mettere da un'altra parte.

Il 23.06.08 Paviotti si defila (forse per un po’ di pudore) ed esce allo scoperto un funzionario del Settore Lavori Pubblici del Comune di Cervignano, che in una lettera inviata alla Regione (prot. 22887) chiede nuovamente di dirottare le somme già stanziate da Illy da Via San Francesco a Via Roma. Con una sgradevole sorpresa. La spesa prevista aumenta, vergognosamente: dai 2,5 milioni di gennaio, si passa ai 6 milioni di giugno dello stesso anno.

Davanti a questa richiesta di chiarimenti, Paviotti grida "vergogna!" e Travanut definisce "inverecondo" il comportamento della Regione che chiede (giustamente) lumi sullo spostamento di fondi. Ma davvero Paviotti e Travanut credono che dinanzi a questa approssimazione ed allegra gestione della cosa pubblica, un assessore regionale per quanto insediatosi di recente e per quanto appartenente alla sponda opposta, non abbia il dovere di richiedere ragguagli e delucidazioni? Tant’è che il 9.07.08 (Dir. Centr. Lavori Pubblici prot. 19830), gli Uffici della Regione testualmente scrivono: “…la … devoluzione non può essere accolta a causa dell’assoluta discrepanza tra i costi preventivati per il nuovo intervento proposto ed il finanziamento invece disponibile a favore dell’originario intervento individuato.”


Come in un film noir, si ritorna all’inizio. Ricordate la premessa? Per negare la perizia richiesta dalla minoranza a settembre 2008 Paviotti e i suoi allegri compari sostenevano che non vi era alcun pericolo “statico dell’edificio” di Via Roma. Paviotti, messo all’angolo e confuso riesce a smentire perfino se stesso. E, scrivendo alla Regione in data 25.07.08 (prot. 27414) sostiene che “l’edificio ... di via Roma si trova in condizioni statiche precarie e per questo la devoluzione servirà “alla messa in sicurezza dell’immobile”. Solo 10 mesi prima, la scuola non correva alcun pericolo… 10 mesi dopo, rischia il crollo.

Caro Paviotti, la vergogna vera sono le vostre bugie per tentare di coprire una vicenda grottesca che confidava sull’appoggio talebano della giunta Illy, e sulla sperata cecità della, invece, oculata gestione Tondo.

Caro Travanut, inverecondo è il tuo intervento, senza conoscere a fondo la storia, ma soprattutto le bugie che girano intorno.

L'Altrametà

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